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Dipingere con le parole scrivere con i colori

Antonio Saliola è nato nel 1939 a Bologna, città  dove ha vissuto e lavorato fino alla sua scomparsa avvenuta nel marzo del 2024.
Durante la guerra trascorre l’infanzia sfollato in campagna e quel mondo gli rimarrà  nel cuore. Gli amati genitori: mamma Natalia, creativa maestra modenese e babbo Donato, di tenaci origini molisane.
Laureato in Giurisprudenza, è funzionario all’Accademia di Belle Arti a Bologna dal 1967 al 1974, anni in cui apre e dirige anche la Galleria Tempo.
Dopodichè saluta tutti e si dedica finalmente alla pittura, che è la sua vocazione.
Ama i quadri, i libri e il cinematografo che scrivono la sceneggiatura della sua esistenza.
Dal 1972 inizia una lunga serie di mostre personali che raccontano una varietà  di cicli: i gruppi di famiglia, i cortili, i giardini, i ritratti di interni. Si interessano al suo lavoro critici, ma anche studiosi, scrittori e registi che si legano a lui in progetti che nascono dalla reciproca amicizia.
Dal 1998 mette nella valigia i suoi quadri-racconti e li porta in giro per il mondo esponendo a Parigi, Bruxelles, Londra, New York, Chicago, Buenos Aires, Hong Kong, Montecarlo.
Ma ha continuato ad abitare nella sua città  trascorrendo le estati in Romagna, in una casa denominata Cagnotta, e dal 1992 nel Montefeltro in un borgo medievale chiamato Petrella Guidi dove si è creato un luogo dell’anima: non pago di dipingere giardini, ha dato alla luce un orto-giardino reale chiamato “Quasi Orto”, usando fiori, piante, scale e muretti invece di pennelli e colori per una passeggiata di otto stanze. Come un’opera pittorica speciale che però muta continuamente e non ha mai termine: il sogno di ogni artista.
Ancora e sempre quindi l’idillio con i giardini, ai quali si sono aggiunti da tempo quadri di interni trasognati e vecchie misteriose biblioteche. E, negli ultimi anni, anche quadri che sono una fascinosa rielaborazione del mondo delle fiabe, fermo restando il sospetto che il vero quadro sia stata la sua vita.

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